Il mese di settembre segna ciclicamente l’inizio di un nuovo anno accademico con la riapertura delle scuole e la ripresa dei corsi universitari e molti media in questo periodo dedicano spazio all’argomento parlando di istruzione e cultura. Si tiene molto meno in considerazione a livello mediatico la ripresa delle attività sportive e dei campionati agonistici che avviene proprio nello stesso periodo: esclusa la serie A di calcio maschile, non viene data particolare attenzione allo sport e agli atleti che ritornano alla loro routine di allenamento dopo la pausa estiva, sia a livello agonistico, sia dilettantistico. Proprio per questo motivo noi dedichiamo un articolo del nostro blog alla Medicina dello Sport.
La visita medico sportiva è obbligatoria in Italia per praticare attività sportive agonistiche e questo fa sì che venga spesso considerata dagli stessi atleti soltanto come “una formalità” per poter ottenere il certificato di idoneità sportiva. Sicuramente molte persone vivono come un inutile fastidio dover incastrare l’appuntamento annuale dal medico dello sport per poter riprendere i propri allenamenti! La visita medico sportiva però è fondamentale per valutare la condizione di salute di tutti gli atleti che praticano attività fisica a prescindere dal livello di agonismo o solamente per divertimento o per benessere (come ad esempio lo sport praticato in palestra.)
Da molti anni il Sistema Sanitario italiano non prevede più la medicina scolastica e la visita di leva per i soggetti maschi rendendo la visita medica sportiva l’ultimo baluardo come screening di massa sulla popolazione. L’obbligo della certificazione di idoneità sportiva nasce dall’esigenza di prevenire drammatiche circostanze quali un decesso o un’invalidità permanente che possono verificarsi nel caso in cui vengano svolte particolari attività sportive senza essere consapevoli di patologie sottili o nascoste incompatibili con determinati sforzi o esercizi fisici e che potrebbero causare problemi seri anche al di fuori dell’attività sportiva se non riconosciute o diagnosticate in tempo.
La Medicina dello Sport si pone l’obiettivo di monitorare a trecentosessanta gradi lo stato di salute di un individuo. La visita medico sportiva è completa e prevede anamnesi, esame obiettivo, elettrocardiogramma (ECG) a riposo e dopo prova da sforzo, spirometria ed esame delle urine completo. Visitando il paziente in maniera così capillare è possibile rilevare eventuali condizioni, che siano costituzionali o patologiche, che possono esporlo a rischi a prescindere dalla pratica di attività sportiva. L’apparato cardiaco è monitorato con particolare attenzione da parte del medico dello sport essendo statisticamente quello maggiormente coinvolto nelle eventualità in cui debbano essere richiesti esami specifici aggiuntivi o nei casi in cui venga rilasciato un giudizio di NON idoneità alla pratica sportiva.
In sintesi, possiamo affermare che la visita medico sportiva sia ben più di un obbligo di legge: è un’opportunità economicamente accessibile a tutti per valutare il proprio stato di salute e monitorare su base annua o biennale l’apparato cardiaco e quello respiratorio per evitare problemi e complicazioni, sia durante lo svolgimento di attività fisica, sia durante la normale routine quotidiana.